Nell’incendio della Nave Felicity Ace perse 1.100 Porsche, 189 Bentley e migliaia di Audi e Vw.
Ciao oggi parliamo degli incendi in acqua o in zone ove la lavorazione avviene a stretto contatto con questa materia.
Questo perché ancora oggi, almeno una volta alla settimana sento un Datore di Lavoro lamentarsi del fatto di dover adottare estintori o altri sistemi antincendio in quanto essendo la sua azienda, le sue strutture, i suoi macchinari a stretto contatto con acqua a detta sua: “NON POSSONO ESISTERE INCENDI DI ALCUN TIPO”.
Facile intuire come tutto l’equipaggio della NAVE FELICITY ACE (qui a fianco) possano NON CONDIVIDERE QUESTA TEORIA.
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NELLA NOTIZIA
Dopo due settimane è affondata la nave andata a fuoco il 16 febbraio e che ora si trova a 3.300 metri di profondità.
La nave come anticipato portava un carico del gruppo Volkswagen e stava navigando al largo delle isole Azzorre quando è scoppiato il rogo, per fortuna la sua vicinanza alle isole, ha permesso di portare in salvo tutti i ventidue membri dell’equipaggio.
Nonostante non vi siano stati né feriti, né tantomeno decessi il bilancio del rogo è da ritenersi comunque disastroso.
E questo, sia per il numero dei veicoli coinvolti, sia per il valore degli stessi, ma ancora di più per l’inquinamento successivo che tutto l’insieme, nave, veicoli e altro potrà causare nel tempo.
ACQUA, FUOCHINO, FUOCO
Ho certamente utilizzato una notizia di ampio raggio per giungere al ragionamento, ma è chiaro che la nave stessa avesse in dote tutti i dispositivi possibili per prevenire ed arginare un incendio.
Inoltre è probabile che l’equipaggio addetto alle emergenze, se il caso lo abbia concesso abbia tentato di domare l’incendio divampato e infine abbia utilizzato le nozioni acquisite nella gestione delle emergenze per porsi in salvo.
Purtroppo a prescindere da ciò l’incendio ha preso il sopravvento divenendo indomabile e portando all’affondamento finale dell’imbarcazione.
Ora si potrebbe affermare che avere o non avere allarmi e presidi antincendio si dimostri anche in questo caso inutile… Beh nessuna affermazione può risultare più errata.
E’ certamente grazie agli allarmi e ai presidi antincendio, nonché alla formazione nella gestione delle emergenze se, in detta occasione non si sono avuti feriti o decessi.
E’ certamente grazie agli allarmi e ai presidi antincendio, nonché alla formazione nella gestione delle emergenze se in altre occasione l’incendio è stato domato e circoscritto.
CONCLUSIONI
Purtroppo un incendio può propagarsi dove meno ce lo aspettiamo e quando meno ce lo aspettiamo, perciò le uniche cose che possiamo fare sono:
- dotarci di tutti i sistemi di allarme possibili;
- dotarci di tutti i sistemi di spegnimento possibili siano essi estintori, idranti, coperte antifiamma o altro;
- essere formati sulla gestione delle emergenze.
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Marco Mengoli
3476421585
sicurezzantincendio@marcomengoli.it