IL LAVORO IN SMART… SOLITUDINE E ALTRE SFUMATURE!
Ciao oggi parliamo del lavoro da casa o Smart-working e dei suoi simili, sfumature operative che sino a 24 mesi fa circa in Italia erano poco conosciute ed utilizzate, ma che oggi con l’avvento della pandemia si sono diffuse a macchia d’olio e con grande velocità.
Attenzione però, facciamo un po’ di chiarezza, in quanto vi sono varie definizioni che servono a comprendere e descrivere le differenze tra lavoro agile e altre modalità di lavoro.
Il concetto di lavoro agile – o smart working – ricomprende molteplici aspetti.
Si passa dalla flessibilità dell’orario e del luogo della prestazione lavorativa fino a forme di welfare aziendale per facilitare i lavoratori genitori o impegnati in forme di assistenza parentale o, come in questa attuale situazione ad una turnazione o dislocazione della presenza in azienda.
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REMOTE WORKING
Si indica invece come “lavoro a distanza” (remote working) quella operatività che prevede l’utilizzo costante di sedi di lavoro diverse dalla sede aziendale, spesso coincidenti con l’ufficio aziendale.
Pertanto lo stesso risulta già differente dallo smart working visto sopra.
WORK WHILE TRAVELING
Esso corrisponde al lavoro svolto in viaggio durante l’utilizzo delle strumentazioni digitali a disposizioni.
Ossia quando il lavoratore svolge spesso le proprie mansioni durante gli spostamenti con i mezzi di trasporto, in hotel, nei ristoranti, nei cafè, ecc..
Come è facile intuire anche il “work while traveling” rientra di diritto nel lavori a distanza.
PROBLEMATICHE
Dall’inizio della pandemia ad oggi i DVR Stress Lavoro Correlato ci hanno dato riscontri sempre più negativi e questo in parte é senza dubbio, dato anche dalla presenza di lavoro smart.
Il “lavoro in solitudine”, anche se ad oggi non esiste una vera e propria definizione legislativa di questa modalità di lavoro, le linee di indirizzo si soffermano sulla suddetta definizione.
“lavoro in solitudine: lavoro che debba/possa essere svolto da un lavoratore in totale autonomia, isolato da altri lavoratori, senza possibilità che altri lavoratori possano sovrintendere, sorvegliare o collaborare in presenza“
E’ facile intuire come, coloro che svolgano le loro mansioni nelle suddette modalità si possano facilmente ritrovare in condizioni prive di una sorveglianza, di un’interrelazione diretta o della presenza ravvicinata di altri soggetti.
IN SOSTANZA… IN SOLITUDINE!
Tale condizione lavorativa non è necessariamente permanente certo, ma come anticipato nonostante siano meno di 24 i mesi che in questo Paese si opera nelle suddette modalità e già si evidenziano le prime problematiche.
CONCLUSIONI
Per mantenere quanto più calmierata questa situazione e problematica crescente, oltre a sperare che detta situazione pandemica cessi quanto prima si può e si deve operare in dette modalità:
- Adottare ed attivare modalità di lavoro smart e/o simili solo se realmente indispensabili;
- Turnare quanto più possibile le figure lavorative tra operatività classica in presenza e modalità smart e/o simili;
- Coinvolgere i lavoratori in smart e/o simili quanto più possibile;
- Tenere monitorata la situazione stress lavoro correlato con un aggiornamento costante del DVR specifico.
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Marco Mengoli
3476421585
sicurezzantincendio@marcomengoli.it