POLVERE SIAMO E CON POLVERE SPEGNIAMO

L’ESTINTORE A POLVERE…

Ciao come avrai ormai intuito dai precedenti articoli, gli estintori costituiscono un elemento indispensabile per assicurare la sicurezza di qualsiasi tipologia di edificio.

Essi inoltre devono essere sempre perfettamente efficienti, in quanto se impiegati in modo tempestivo, rappresentano il metodo più sicuro per la prevenzione degli incendi.

Oggi ti voglio parlare degli estintori a POLVERE, ma come immagino saprai esistono differenti tipi di estintori (vedi tabella sopra) e questo in quanto, in base alla natura dell’incendio è fondamentale scegliere e utilizzare la giusta tipologia, perché alcuni tipi di estintori potrebbero non essere adatti per l’incendio in atto e questo in quanto non supportano la relativa classe di fuoco (vedi tabella sopra) e rivelarsi così completamente inutili per lo spegnimento dell’incendio.

Facile intuire che la scelta più intelligente e atta ad una massima copertura risulti essere quella di avere all’interno della propria azienda almeno un estintore per ogni tipologia.

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ESTINTORI A POLVERE

Questi presidi sono i più duttili, in quanto possono essere utilizzati per lo spegnimento di QUASI TUTTI i tipi di incendio.

Risultano infatti molto adatti per domare fuochi scaturiti da materiali quali:

  • solidi,
  • liquidi;
  • gassosi;
  • su metalli;
  • su apparecchi elettrici.

MA COSA CONTENGONO?

Detti presidi sono così composti:

  • involucro in lamiera d’acciaio o alluminio;
  • pressurizzazione con gas inerte o aria deumidificata;
  • estinguente a base di polvere chimica.

MA COSA E’ QUESTA POLVERE CHIMICA?

COME UTILIZZARE GLI ESTINTORI - Meccanica Tecnica

Premesso che essa può essere sia Bivalente che Trivalente vediamo nello specifico.

Bivalente, con bicarbonato di potassio o di sodio, per classi di incendio B e C.

Trivalente, con solfato di ammonio e fosfato monoammonico, per classi di fuoco A, B e C.

Gli incendi vengono spenti mediante azione di soffocamento (vedi immagine), raffreddamento ed inibizione delle parti incombuste, con blocco delle catalisi dell’incendio.

E’ sempre consigliato, per un corretto utilizzo del dispositivo, direzionare l’estinguente verso la base dell’incendio, inoltre è importante rammentare che i presidi a polvere possono essere utilizzati anche per spegnere più focolai.

TIPOLOGIE!?

Come tutti i tipi di estintori, anche quelli a polvere sono presenti sul mercato in diverse tipologie e pezzature.

Vi sono infatti quelli portatili che hanno un peso che può oscillare tra gli 1 e i 20 KG.

Poi abbiamo gli automatici, ossia quelli che vanno fissati al soffitto, ed entrano in azione appunto in maniera automatica e oscillano per la maggiore tra i 3 e i 12 KG.

Infine abbiamo gli estintori carrellati (IL COSI’ DETTO POMPIERE IN AZIENDA) che hanno una massa superiore ai 20 Kg e possono domare fuochi già sviluppati.

Essi però richiedono la presenza di due operatori:

  • il primo trasporta ed attiva il dispositivo;
  • il secondo impugna la lancia e procede all’estinzione dell’incendio.

MANUTENZIONE

Come tutti gli altri estintori prevede anch’esso una manutenzione che è così suddivisa:

  • Manutenzione ordinaria ogni 6 mesi;
  • Revisione ogni 36 mesi;
  • Collaudo ogni 12 anni.

MA A QUALI INCENDI SONO PIU’ ADATTI?

Come anticipato esso si dimostra valido in molte occasioni ma, essendo quelle all’interno polveri di natura chimica, è sconsigliato l’utilizzo in ambienti chiusi e piccoli, dal momento che tali polveri potrebbero causare danni alla respirazione, penetrando nel naso e nella bocca dei presenti.

Qualora dovesse essere utilizzato, è dunque opportuno arieggiare il prima possibile il locale. In più, in caso di impiego all’interno di un laboratorio, possono provocare danni alle apparecchiature, infiltrandosi nelle attrezzature elettriche ed, infine, guastandole.

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Marco Mengoli
3476421585
sicurezzantincendio@marcomengoli.it

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